Ci sono dei regali che ricevo che mi fanno capire quanto davvero le persone che me li donano mi conoscano davvero bene: quest’anno, uno dei regali di Natale che più ho apprezzato è stata una confezione da un chilo di farina di castagne artigianale acquistata …
Nel momento in cui sto scrivendo questo post sono completamente rattrappita sul divano, con il pc pericolosamente in bilico e digito con una mano sola perché in collo ho Anita, la mia pallina d’amore pelosa di cinque chili e mezzo, che appena vede che mi …
Non ho mai amato particolarmente il binomio banane cioccolato: sarà che provengo dal cuore degli anni ’80 in cui era un tripudio di banana split ricoperte da orde di cioccolato e panna che per me erano stomachevoli, dolci fino alla nausea che nemmeno l’esame della curva glicemica, seguiti poi un decennio dopo da caramelle di banana e cioccolato – non ci si può fare – e altre robe simili che nemmeno ricordo. E un po’ come per la cannella, che mi ha sdegnato per circa 30 anni, ho poi trovato ricette che mi hanno fatto cambiare idea, dove il dolce è molto bilanciato, niente stucca e gli
Dolcetti tipici della Francia dell’est, poi resi icona di tutta la nazione francese anche per la loro menzione nelle opere di Proust, queste deliziose “conchigliette” hanno la consistenza corposa di un plumcake e si abbinano benissimo ad un thè pomeridiano, per una merenda invernale ma …
Ne avevo fatto uno tanti anni fa, quando senza alcuna consapevolezza iniziavo a fare dolci senza molto filo logico. Poi, più rifatto, eppure mi era piaciuto, ho perso le tracce della ricetta ed è caduto nel dimenticatoio. Ma come ho sentito dire pochi giorni fa, …
Un dolcetto tipico francese che risale alla fine dell’800, quando un pasticcere locale inventò queste piccole delizie a forma di lingotto – non a caso – per accontentare i finanzieri del distretto della borsa di Parigi, i quali spesso andavano in cerca di qualcosa di dolce e veloce da mangiare, senza sporcarsi le mani.
Da qui, queste tortine monoporzione, delicate, profumate e che si sciolgono in bocca, hanno iconicamente preso la loro forma rettangolare che, insieme al colore dorato, rende bene Continue reading Financiers al limone
Amo molto le monoporzioni, soprattutto perché impazzisco per le formine degli stampi di cui sarei una collezionatrice seriale se non fosse che proprio poco poco non costano…Ma penso sempre: ”Non mi trucco, non compro vestiti, non faccio colazione al bar, non gioco al lotto e …
La cannella è uno di quegli ingredienti che ho imparato ad amare pur avendolo odiato da sempre: forse perché spesso è dosato in modo eccessivo, e si viene invasi dal suo gusto forte che se è troppo spiccato a me nausea. Invece, un pizzico dopo …
Pronunciare le parole ‘pane in cassetta’ mi ricorda tanto la mia nonna, che per l’esattezza lo chiamava i’ppane a cassetta, non perché fosse poco istruita, anzi, lo era molto più della media della sua generazione, ma perché amava rimarcare la fiorentinità in quelle parole delle cose di ogni giorno, una sorta di orgoglioso vezzo di appartenenza a Firenze.
Ne consumava una quantità notevole, un po’ come per il burro o la pastasciutta, e le mie merende dei giorni più frettolosi erano appunto il pane a cassetta farcito con qualche salume di cui il suo frigo non era mai sprovvisto.
E siccome volevo prepararlo ma non avevo molto tempo, ho provato ad utilizzare il lievito madre disidratato, quello in bustine che si acquista al supermercato che da una certa sofficità e aromaticità al pane senza però dover affrontare lunghe preparazioni o estenuanti attese. una spolverata di semi misti in superficie – che mi piacciono sempre molto da sgranocchiare – e via in forno!
PANE IN CASSETTA CON LIEVITO
MADRE DISIDRATATO
Ingredienti
250 g di farina manitoba
350 g di farina di tipo 1 macinata a pietra (o farina 0, oppure integrale)
40 g di lievito madre essiccato (per me marca San Martino)
20 g di zucchero
15 g di sale
1/2 cucchiaino di malto d’orzo
q.b di semi misti
360 ml di acqua (a temperatura ambiente)
Per preparare il pane in cassetta con lievito madre disidratato predisponete una ciotola capiente oppure quella della planetaria con gancio per impasti.
Mescolate nel recipiente le due farine, il lievito madre disidratato e lo zucchero, sciogliete il mezzo cucchiaino di malto nei 360 ml di acqua e iniziate a versarla nella ciotola impastando a velocità bassa se utilizzate il gancio, altrimenti procedete a mano. Incorporate anche il sale e proseguite ad aggiungere l’acqua un po’ per volta.
Quando sarà terminata l’acqua, valutate la consistenza dell’impasto: se risulta molto duro e poco elastico, preparatevi altri 50 ml di acqua e incorporatela pochissima per volta, lasciandola assorbire durante la lavorazione, finchè la consistenza diventerà leggermente più morbida e lievemente appiccicosa.
A questo punto coprite l’impasto con un canovaccio inumidito o con della pellicola alimentare e lasciate lievitare fino al raddoppio (ci vorranno circa 2 ore a una temperatura media di 25 gradi, il tempo aumenta o diminuisce a seconda che la temperatura ambientale sia più bassa o più alta).
Intanto predisponete uno stampo da plumcake e foderatelo internamente con della carta da forno cercando di fare meno grinze possibili: quando l’impasto sarà raddoppiato di volume, estraetelo dalla ciotola e lavoratelo per sgonfiarlo, poi arrotolatelo su sé stesso facendo un filone e adagiatelo dentro lo stampo, cospargendo la superficie con dei semi misti a piacere. Se non avete lo stampo ponete la pagnotta su una teglia con carta da forno.
Praticate un taglio in superficie e poi coprite il pane con il panno utilizzato in precedenza, lasciando lievitare ancora per circa mezz’ora, o comunque fin quando avrà ripreso visibilmente volume.
Scaldate il forno a 210°C, inserendo all’interno una ciotola con dell’acqua: infornate il pane togliendo la ciotolina e cuocete per circa 30 minuti, poi sfornate e lasciate raffreddare per 10 minuti, poi rimuovere dallo stampo – o dalla teglia – e far freddare su una griglia.
I miei consigli:
Potrete utilizzare le farine che più vi piacciono, una farina 0, una integrale o ai multicereali, vanno bene tutte purché siano farine di forza, ovvero che aiutino la lievitazione e il volume in cottura.
Procedete lentamente mentre inserite l’acqua, inizialmente versandone 2/3 tutti insieme e impastando e poi più lentamente qualche goccio per volta, per evitare di inserirne troppa.
Utilizzate uno stampo da plumcake possibilmente di alluminio, o comunque con pareti rigide, rivestendole con la carta da forno: otterrete un pane di forma migliore e lievitato in altezza, mentre con lo stampo in silicone – che comunque andrà bene – si sformerà leggermente allargandosi anche sui lati.
Dico sempre che non amo gli abbinamenti tra cioccolato e frutta, e in effetti è vero: fatta eccezione del lampone che per me sta bene con tutto – anche col gorgonzola! – mi piace godere del cioccolato così com’è senza abbinarlo a gusti fruttati. In …