Castagnaccio della mia mamma
Castagnaccio della mia mamma
Questo è decisamente uno dei dolci dell’infanzia di tutti i bambini fiorentini, soprattutto quelli di qualche decennio fa quando ancora in casa venivano preparati i piatti o i dolci della tradizione dalle mamme indaffarate lavoratrici, che però ogni tanto la domenica accendevano il forno per fare la merenda. Il Castagnaccio è un dolce della tradizione contadina povera, dove con la farina di castagne, un po’ d’acqua, della frutta secca e un filo d’olio si realizzava un dolcetto buono, genuino e che si conservava bene, profumato al rosmarino – che a Firenze si chiama ramerino – e rigorosamente senza zucchero.
Una mattonella piatta che viene resa dolce dal gusto della castagna e dalle uvette di cui è pieno, con tutti i profumi autunnali della frutta secca che, chiudendo gli occhi – ci ricordano quanto erano belli quegli anni fatti di casa e cose semplici.
Molti lo amano, molti lo detestano, ma soprattutto molti non lo “capiscono”: è un dolce non dolce – non a caso è spesso preparato per le persone con diabete, proprio per la naturale dolcezza degli ingredienti senza necessità di aggiungere altro zucchero – che noi toscani amiamo mangiare così com’è in purezza, ma molti lo abbinano anche a una crema di ricotta, addolcita con lo zucchero e aromatizzata con della scorza di arancia. Io l’ho assaggiato anche con la ricotta aromatizzata al Grand Marnier e devo dire che sia stata una delle versioni che maggiormente mi ha sorpreso, pur non amando i liquori o i vini liquorosi!
CASTAGNACCIO FIORENTINO
DELLA MIA MAMMA
Preparazione: 10 minuti Cottura: 30-40 minuti Dosi: 6 persone
Ingredienti:
- 300 gr farina di castagne
- 500 ml di acqua
- 70 gr di uvetta o zibibbo
- 40 gr pinoli
- 40 di gherigli di noce
- un rametto di rosmarino
- 4 cucchiai di olio extravergine di oliva
- 1 pizzico di sale
In una zuppiera versate la farina di castagne con il pizzico di sale, misurate poi 500 ml di acqua fredda e iniziate a inserirla con la farina, mescolando continuamente per formare una pastella liquida che non abbia grumi: se lo avete, utilizzate un frullatore a immersione per renderla omogenea ed evitare che ci siano grumi all’interno. Aggiungete 2 cucchiai di olio da quelli previsti, mescolate e lasciate riposare la pastella per circa un’oretta.
In realtà, se aveste modo potreste anche farlo riposare molto più a lungo, anche tutta la notte: agli impasti che si devono idratare e stabilizzare il riposo giova molto, sia in termini di sapore ma anche proprio per la consistenza finale dopo la cottura: se lo lasciate riposare a lungo, qua do riprenderete l’impasto abbiate cura di smuoverlo delicatamente mescolandolo, in modo che la parte di farina che si sarà sedimentata sul fondo si amalgami nuovamente al composto.
Nel frattempo, mettete l’uvetta a bagno per ammorbidirla, ungete una teglia rettangolare della misura di cm 20×30 cm (qui il link al mio shop Amazon affiliato, sezione stampi per la cottura: cercate tra quelli rettangolari!) e versateci la pastella, che dovrà risultare alta meno di un dito, non di più.
Accendete il forno a 200° per farlo scaldare bene. Cospargete la superficie della pastella con le foglie del rosmarino, le uvette scolate e strizzate, i pinoli e le noci, infine versate a filo i restanti 2 cucchiai di olio: infornate per circa 30-40 minuti.
Lasciatelo freddare un po’ e gustatelo tiepido: si può anche accompagnare con della ricotta di pecora che ben si abbina a questi sapori rendendo il boccone più cremoso.
I miei consigli:
- Se non avete le noci o i pinoli potrete inserire il doppio del quantitativo di uno dei due.
- Ci sono molte versioni del Castagnaccio, qualcuno inserisce anche della scorza di arancio per aromatizzare la farina di castagne, altre suggeriscono di mettere due cucchiai di zucchero nell’impasto – ma per me è un vero sacrilegio – ma per completezza di inventario potrete scegliere se applicare queste due varianti.
- Altro dolce toscano tipico del primo autunno oltre al castagnaccio è la schiacciata con l’uva toscana che trovate qui.
Era il dolce anche della “mimamma”
RICORDI che hanno un profumo indimenticabile, l’infanzia che stata unica anche con un castagnaccio…..