Su pitzosu alla crudaiola con stracciatella
Ultimamente mi incanto a guardare video di persone anziane che con le loro mani dinoccolute, usurate e magre lavorano la pasta con una manualità pazzesca, facendo danzare quelle dita con movimenti che mi ipnotizzano, mi riempiono di poesia, azzerano le angosce di un mondo di esponenziale complicazione e mi riportano al qui e ora, alle cose semplici.
Le farine di semola di Grandi Molini Italiani mi riportano direttamente in questa dimensione, dove
creare ogni singolo pezzo di pasta è un atto d’amore verso le persone per le quali si cucina, dove quando arrivi a tavola sei orgoglioso di aver dedicato un tempo sconosciuto ai commensali per realizzare qualcosa pensando a loro.
Lo dico spesso che questo è il mio modo di dire “ti voglio bene”, un tempo era solo con i dolci, adesso sto allargando i miei orizzonti. Al punto tale da trasportarmi con la mente in una casa di campagna, dove imbandire una rustica tavola di legno con un pranzo semplice per le persone che mi scelgo, dove onorare il tempo che scorre con la condivisione dei due beni più preziosi: la presenza, esserci, e il cibo.
SU PITZOSU ALLA CRUDAIOLA
CON STRACCIATELLA E PINOLI
Preparazione: 5 minuti+ tempo di foggiatura Cottura: 8-10 minuti
Per “su pitzosu”:
- 500 g di semola rimacinata Grandi Molini Italiani
- dai 230 ai 250 g di acqua
- 12 g di olio evo
- 3 g di sale
Per il condimento:
- 180 g di foglie di spinacini freschi
- 1 cucchiaio di olio evo
- q.b. acqua
Per la crudaiola:
- 30 pomodorini ciliegini
- 2 cucchiai di olio evo
- Scorza di un limone bio
- 1 cipolla di tropea piccola
- Sale
- Pepe
Per guarnire:
- 30 g di pinoli tostati
- 150 g di burrata
- b. foglie di basilico
Strumenti necessari:
- matterello
- tavoletta rigagnocchi
- apposito bastoncino di legno o il manico di un mestolo di legno
In una ciotola capiente versate la semola con l’acqua, il sale, l’olio evo e iniziate a impastare con le mani. Quando non riuscirete più a lavorare il composto, versatelo sul piano di lavoro per creare il panetto.
Se vi accorgete che le ultime briciole fanno fatica ad accorparsi all’impasto, unite un cucchiaio di acqua per volta lavorando: l’assorbenza della farina non è sempre la stessa, per cui l’indicazione della quantità di liquidi è orientativa. Avvolgete in un panno o nella pellicola e fate riposare almeno 15-20 minuti.
Nel frattempo dedicatevi al condimento: con il minipimer frullate gli spinaci freschi con olio e 50 ml di acqua fredda, procedendo ad aggiungerne pochissima per volta per omogeneizzare la salsa, fino a ottenere una consistenza fluida ma non troppo liquida. Conservate in frigorifero.
In una ciotola tagliate in quattro parti i pomodorini ciliegini ben lavati, unite la scorza di limone tagliata grossolanamente, la cipolla di tropea ad anellini, sale, pepe e olio evo: lasciate riposare coperti in frigorifero.
Munitevi ora di un vassoio grande su cui avrete spolverizzato della semola: prelevate una parte di impasto richiudendo bene il resto nella pellicola, stendete la pasta con l’aiuto del matterello a uno spessore di circa 2 mm, poi ricavate dei quadrati di 5 cm per lato.
Posizionateli sul rigagnocchi a rombo, agganciate il lembo superiore al legnetto o al manico di un mestolo e rullate il quadrato di pasta verso il basso, arrotolandolo su se stesso. Otterrete dei garganelli, ma manca una piccola operazione: chiudete le estremità unendole e premendole tra loro. Adagiatele sul vassoio infarinato, copritele con un panno e proseguite fino a terminare l’impasto. Lasciatele seccare per qualche ora.
Portate a ebollizione l’acqua di cottura salata, versate “su pitzosu” e cuoceteli circa 8-10 minuti, finché saliranno a galla, scolateli bene e conditeli con la crudaiola fredda.
Versate sul fondo dei piatti due cucchiai di salsa di spinaci , distribuite la pasta e aggiungete la stracciatella, i pinoli tostati e qualche foglia di basilico.
Servite.
I miei consigli:
- La “crudaiola” non è sinonimo di pasta fredda: mentre in quest’ultima la pasta viene cotta, fatta freddare e poi condita, nella crudaiola viene condita una pasta calda con un sugo realizzato a freddo, servendo quindi una pasta tiepida. Ovviamente tipico del periodo estivo, ha spesso come protagonisti i pomodori, frutto tipico della stagione. Potrete variare il condimento a vostro piacere, ma affinché si definisca crudaiola gli ingredienti non dovranno essere cotti!
- Realizzate con anticipo la pasta, abbondate con al semola sul vassoio e conservatela in un luogo fresco fino al momento di cuocerla: in alternativa potrete realizzare i miei “spizzulus”.
Commenta via Facebook