Cenci di Carnevale
Tutti – ma proprio tutti – i segreti e i consigli per avere delle bolle perfette nei cenci di Carnevale!
Chiamatele chiacchiere, frappe, crostoli – avete altri nomi? Va bene tutto, nome a parte con questa ricetta avrete:
- un impasto leggerissimo
- una frittura non unta
- mille e ancora mille bolle che danno friabilità
- diversi chili in più perché ve ne mangerete una vagonata!
E soprattutto…due o tre soluzioni per togliere l’odore del fritto da casa vostra! 😂 Una volta che si deve friggere facciamo per bene, in gran stile, non ve ne pentirete…poi vi do anche il rimedio!
Ringrazio Fackelmann per avermi ispirata a rievocare questo dolce, legato a un ricordo di bambina che vi racconto nelle stories – pensando a come poter utilizzare tagliapasta a doppia rotella…e non solo!
CENCI DI CARNEVALE
Preparazione: 40 minuti Cottura: 10 minuti Dosi: 45-50 pezzi medi
Ingredienti:
- 230 g di farina 00 debole + q.b. per spolverizzare
- 100 g di farina Manitoba
- 40 g di zucchero semolato
- 3 g di sale
- 30 g di burro fuso tiepido
- 2 uova piccole (circa 100-120 g)
- scorza di un limone e di mezza arancia
- 40 g di vino bianco/rum/vino Marsala/vodka
Per guarnire:
- zucchero a velo
Utensili utilizzati:
- Mattarello a rullo
- Rotella doppio tagliapasta
- Ciotola Zenker
- Grattugia per agrumi
- Colino diametro 15 cm
- Nonna papera per stendere la pasta
Per preparare i Cenci di Carnevale versate le due farine setacciate a fontana sul piano di lavoro: realizzate una cavità al centro e inserite lo zucchero, il sale, la scorza degli agrumi, le due uova sbattute, il burro fuso tiepido e il liquore – è importantissimo, il liquore è uno dei segreti per far venire le bolle, in quanto il punto di evaporazione dell’alcool è inferiore a quello dell’acqua, quindi spingerà l’impasto un po’ prima rispetto a quanto non farebbero i liquidi.
Come per la pasta fresca, iniziate a lavorare con i rebbi di una forchetta i liquidi dal centro, inglobando poca farina per volta: quando il composto inizia ad addensarsi, procedete a mano impastando finché otterrete una pasta omogenea per colore e consistenza. Avvolgetela nella pellicola alimentare e coprite con un canovaccio, lasciandola a riposo per circa un’ora.
Nel frattempo montate la macchinetta per stendere la pasta – se l’avete – altrimenti munitevi di matterello (e di muscoli!). Predisponete dei vassoi spolverizzandoli con la farina, vi serviranno per adagiare i cenci – o ‘chiacchiere’ – via via che stenderete la pasta.
Trascorso il tempo di riposo, tagliate un pezzo di impasto, riavvolgete bene il resto nella pellicola e procedete a stenderlo.
Il segreto principale per far venire le bolle in superficie, oltre alla presenza della farina Manitoba e alla presenza della parte alcoolica della ricetta – è ripiegare tante volte l’impasto su se stesso mentre lo stendiamo. Quindi, è L’ARIA il vero segreto della leggerezza delle chiacchiere!
Se stendete con la macchinetta ‘nonna papera’:
Infarinate leggermente il pezzo di impasto, passatelo allo spessore maggiore della vostra macchinetta, piegatelo in due e ripetete l’operazione tre volte. Riducete di una tacca lo spessore dei rulli, passate l’impasto così com’è, poi piegatelo su se stesso e ripetete l’operazione ancora tre volte. Procedete in questo modo fino all’ultima tacca della macchinetta se volete un risultato come quello in foto, estremamente sottile, friabile e leggero; in alternativa, fermatevi
Se stendete con il matterello:
Sarà più difficile ottenere una sfoglia liscia se non si è abituati, ma non temete: infarinate il piano e stendete l’impasto con pochi colpi dalla metà verso l’estremità, capovolgete l’impasto e procedete sempre così, in modo da appiattire bene sia il centro sia la parte esterna, come si fa appunto per la pasta fresca. Vi verranno meno bolle perché sarà poco pratico ripiegare ogni volta l’impasto e stenderlo manualmente, ma saranno ugualmente croccanti, soprattutto se avrete inserito la parte alcolica di vino o vino liquoroso. In ogni caso, ripiegate il più possibile via via che stendete, e proseguito fino a ottenere una sfoglia più sottile che vi è possibile!
Quando avrete ottenuto una pasta sottile quanto volete, rifilate i bordi con la rotella taglia pasta dentellata e poi ritagliate dei rettangoli “di sbieco”, che in fiorentino vuol dire “in obliquo, in diagonale” di circa 15 cm x 8 cm, realizzando un piccolo taglietto al centro, che permetterà una diffusione del calore in cottura migliore anche nella parte centrale.
Terminato tutto l’impasto procedendo in questo modo, scaldate l’olio in una padella per fritti dai bordi alti – io ho utilizzato una specie di wok in ferro – attendete che la temperatura raggiunga i 175°-180° (se non avete il termometro da cucina, leggete i consigli). Intanto, predisponete dei vassoi con carta assorbente, servirà per scolare l’uso in eccesso dai cenci una volta fritti.
Inserite per pochissimi secondi due al massimo tre pezzi, lasciateli cuocere 4 o 5 secondi, poi girateli dall’altro lato per lo stesso tempo e procedete a scolarli con una schiumarola, adagiateli sulla carta assorbente e procedete in questo modo con tutti i pezzi.
Quando saranno ben freddi, cospargete i cenci di Carnevale con dello zucchero a velo setacciato e serviteli: e se state pensando a come eliminare l’odore di fritto da casa, vi lascio nei consigli anche due suggerimenti per questo piccolo inconveniente!
Ricordatevi di lasciare un commento qui sotto alla ricetta, fatemi sapere!
I miei consigli:
- Se volete sostituire la parte alcoolica, sebbene sia fondamentale per la croccantezza del prodotto, inserite pari quantitativo di succo di arancia spremuto e filtrato.
- Per verificare la temperatura adeguata dell’olio se non avete il termometro da cucina provate con una piccola pallina di avanzo dell’impasto: se mettendola nell’olio va a fondo, non è pronto, se invece vedete delle bollicine e sentite sfrigolare, allora potete procedere con la frittura).
- Per eliminare l’odore del fritto dopo aver cotto i cenci di Carnevale ci sono due o tre soluzioni molto efficaci:
–accendere candele profuma o mangia odore, in realtà questa può essere abbinata anche a una delle altre due soluzioni successive;
-portare a ebollizione una casseruola con acqua, un limone a fette, alloro e due o tre chiodi di garofano: io non avevo l’alloro, l’ho sostituito con il rosmarino e ho aggiunto anche un pizzico di cannella: efficacissimo, una bomba!
–in alternativa, per non sprecare ingredienti, potete far bollire l’acqua con 5 o 6 gocce di olio 31.
…erano un lusso…..anche farli, immaginate comprarli…ma c’ erano i tempi ” fortunati” quelli in cui un parente, un’amica arrivava con il pacchettino di Giurovtch, in via dello statuto…..ed era festa…si respirava piano, per non perdere nemmeno un grammo di prezioso zucchero a velo. Ora i tempi sono cambiati, con uno sguardo al passato, accolgo il presente….e mia figlia che con la ricetta: ildolcedialice….. Non sbaglia, ..se lo zucchero a velo vola…nessun dolore…ho la scorta!!!