Schiacciata con l’uva toscana
Schiacciata con l’uva toscana.
La fratina sotto la finestra spalancata del salotto, nel calore di mezza giornata di fine settembre.
Lei usciva dal lavoro, io da scuola, zavorrata dal dizionario di greco, entrambe affrettate a raggiungere casa: era il periodo dei pranzi col blitz.
“Acchiappava al volo” un schiacciata con l’uva al rinomato forno dirimpettaio al negozio, si catapultava alla fermata del tram, per recuperare i minuti persi. La mia cartella scaraventata in camera, la sua borsa appoggiata all’ingresso. Si pranzava a schiacciata con l’uva.
La carta del dolce diventava i nostri piatti – i piatti del nonno Giorgio, ma questa è un’altra storia ancora – la lingua blu, le dita appiccicose, “Ne abbiamo mangiata troppa…ma ormai finiamola!”, un caffè sorseggiato con lo sguardo imbambolato ai tralci di lillà caldi di sole sul bersò nel giardino.
Ci sono ricordi che cambiano valore con gli anni: oggi è quello di un’adolescenza fuggita, un’istantanea ingiallita che scolora in una memoria personale eterna, come l’estate lanquida e malinconica si stempera nelle foglie delle viti di settembre.
SCHIACCIATA CON L’UVA TOSCANA
Preparazione: 30 minuti Cottura: 1 ora circa Dosi: 6-8 persone
Per l’impasto:
- 350 g farina 0
- 20 g lievito di birra
- 4 cucchiai di zucchero
- 4 cucchiai di olio evo
- 180 g acqua
- ..il segreto per non impastare è in fondo nei consigli!
Per la farcitura:
- 1 kg (ma anche 1,2 kg) chicchi di uva nera da vino – in alternativa trovate al supermercato l’uva fragola
- 4 cucchiai di zucchero
- 4 cucchiaio di olio evo
- q.b. aghi di rosmarino (facoltativo)
Iniziate versando in una ciotola capiente l’acqua appena tiepida prevista dalla ricetta, sciogliete all’interno il lievito di birra e versate la farina cominciando a impastare. Inserite i quattro cucchiai di olio alternandoli ad altrettanti cucchiai di zucchero continuando a lavorare l’impasto: se notaste che il liquido non è sufficiente, inserite poca acqua per volta in modo da formare un impasto morbido e omogeneo, lavoratelo un po’ anche su un tagliere in modo da farlo bene incordare poi reinserite nella ciotola e copritelo con un panno, lasciandolo lievitare nel forno chiuso rigorosamente spento per circa un’oretta.
Quando l’impasto sarà raddoppiato, scaldate in forno a 175°, poggiate la pasta lievitata sul piano di lavoro leggermente infarinato e stendetela con le mani e con l’aiuto di un matterello realizzando una sfoglia abbastanza sottile; scegliete una teglia grande circa 25-30 cm x 35-40 cm – vi lascio il link al mio negozio affiliato Amazon qui – e ungete leggermente il fondo con dell’olio di oliva, adagiando la pasta sul fondo e rilasciando i bordi in eccesso all’esterno: versate circa 2/3 dei chicchi d’uva fragola sulla base, spolverizzare con altri due cucchiai di zucchero e con altri due cucchiai di olio.
A questo punto richiudete i lembi di pasta in eccesso sulla superficie e coprite i lembi di pasta con la restante uva, cercando di distribuirla bene coprendo i lati; spolverizzate nuovamente tutta la schiacciata con gli altri due cucchiai di zucchero e di olio, decorando con qualche ago di rosmarino se vi piace.
Infornate per circa un’ora, proseguendo eventualmente la cottura di qualche minuto fino a completa doratura della superficie. Lasciatela freddare completamente nel forno spento con lo sportello leggermente aperto, il più a lungo possibile e gustate, possibilmente, il giorno successivo.
I miei consigli:
- Se avete la planetaria potrete procedere per l’impasto allo stesso modo, utilizzando il gancio da impasti…e se invece non volete impastare? Acquistate la pasta per pizza già pronta al supermercato – ce ne vorranno circa 650-700 grammi al massimo e procedte come da ricetta utilizzando quella pasta!
- Quando richiudete i lembi di pasta sopra il primo strato di uva non avrà importanza se non ricopriranno tutto la superficie: sarà sicuramente più importante ridistribuire bene l’uva restante coprendo il più possibile i lembi di pasta.
- Durante la cottura si formerà un succo al centro della schiacciata: muovete un po’ la teglia in modo che il succo si distribuisca bene nella pasta ma soprattutto lasciate freddare la schiacciata a lungo, anche una notte intera, in modo che i sapori e i succhi sedimentino per dare il loro meglio il giorno di poi.
- Per l’altra ricetta dolce tipica fiorentina, la schiacciata alla fiorentina appunto, la trovate qui
Fa casa, fa Toscana, fa ieri …oggi è con un po di fortuna farà domani, in pezzo del mio cuore è rimasto con la schiacciata con l,’ uva di mia madre…un altro con quella di mia figlia…..nascondo l’ emozione e la “FÒ”