Spizzulus fatti a mano
Non mi venderò per quella esperta di tradizioni regionali, trascrivendo storie dell’origine di un piatto come se le sapessi da sempre. La verità è che ho visto questa pasta – gli “spizzulus” su un profilo inglese o americano – che ovviamente non mi ricordo chi è – che mi ha fatto scoprire questo primo piatto tipico sardo, mai sentita nominare.
Me ne sono innamorata subito, per la forma, l’artigianalità e soprattutto la possibilità
di poterli rifare istantaneamente. Vi dico cosa ho scoperto in merito cercando on line di cosa si trattasse ma soprattutto chiedo a voi, qualora li conosciate, di scrivermi tutto quello che sapete, se li avete mai mangiati direttamente nella terra di origine e se li avevate mai sentiti nominare.
- sembrano essere una pasta tipica di Orroli, in provincia di cagliari;
- il loro nome deriverebbe da una parola analoga che in dialetto significa pizzico, in riferimento alla chiusura dell’anellino di pasta pizzicato tra due dita;
- manco a dirlo, una versione tipica è anche quella realizzata col Cannonau al posto dell’acqua nell’impasto
- non ho capito perché, ma se si digita “spizzulus” escono pochissimi articoli sul web, di cui i primi in inglese. Bah.
In ogni caso, due ingredienti e uno strumentino – il rigagnocchi – per questa pasta di pura semola, ciccosa e densa dopo cotta, adattissima a tanti sughi anche estivi, a crudo, magari con le verdure di questa stagione così ricca e generosa.
Io vi lascio la ricetta di questi sconosciuti “spizzulus” fatti a mano, nelle stories IG e nel mio canale YouTube trovate il video della loro realizzazione!
SPIZZULUS FATTI A MANO
Preparazione: 20 min. Cottura: 8-10 minuti Dosi: 750 g di pasta fresca*
Ingredienti:
- 500 g di semola rimacinata di grano duro
- dai 230 g ai 250 g di acqua circa
- (in alternativa, utilizzate metà acqua e metà vino rosso Cannonau)
Strumenti necessari:
- un rigagnocchi
- un coltello
Per il condimento:
- vedi ricetta del “pesto di prezzemolo della Sara” che trovi qui
Il procedimento è davvero molto semplice: in una ciotola capiente versate la semola e l’acqua – oppure il misto di acqua e vino – e iniziate a impastare con le mani. Quando non riuscirete più a lavorare il composto, versatelo sul piano di lavoro per creare il panetto.
Se vi accorgete che le ultime briciole fanno fatica ad accorparsi all’impasto, unite un cucchiaio di acqua per volta lavorando: l’assorbenza della farina non è sempre la stessa, per cui l’indicazione della quantità di liquidi è orientativa. Avvolgete in un panno o nella pellicola e fate riposare almeno 15-20 minuti.
Nel frattempo munitevi di un coltello, un rigagnocchi, un vassoio grande su cui avrete spolverizzato della semola: prelevate una parte di impasto richiudendo bene il resto nel panno o nella pellicola, realizzate con le dita un filoncino stretto e lungo – del diametro di un cm circa, simile a quello di una penna BIC, per intendersi – poi tagliatelo a pezzetti di circa 5 -6 cm e appoggiatene uno per volta sul rigagnocchi.
Con il dorso del coltello – o nel mio caso, come vedete nel video col la lama del tarocco – schiacciate la pasta trascinandola verso il basso: la sua superficie si righerà e il filoncino si avvolgerà su se stesso. Allungatelo appena tirandolo per le estremità che pizzicherete insieme, chiudendo questo anellino dalla forma a goccia.
Adagiate via via gli spizzulus sulla teglia, procedete così con tutto l’impasto, poi copriteli con un telo e, se non li cuocete subito, conservateli in frigorifero.
Quando metterete a bollire l’acqua, salatela e aggiungete un cucchiaino di olio per evitare gli anelli aderiscano l’uno all’altro e cuoceteli circa 8-10 minuti.
Scolateli delicatamente e conditeli a piacere, con un ragù, un sugo di pomodoro e basilico o un condimento a base di verdure estive.
Per la cottura, fai lessare la pasta in abbondante acqua salata circa 8 minuti – assaggiatela comunque per capire se necessita un minutino di più – poi scolatela e conditela con il pesto di prezzemolo e pomodorini freschi.
I miei consigli:
- *Riprendo qui l’asterisco per le dosi: diciamo che per me queste dosi vanno bene per un primo piatto per 4 persone non abbondante, quindi all’interno di una cena con altre portate. E’ una pasta grossa, poco voluminosa in termini di scena nel piatto ma il quantitativo in termini di peso è quello. Se lo condirete con un sugo con verdure a pezzi la dosa sarà perfetta.
- In ogni caso, se vorrete realizzarne una dose doppia, potrete poi cuocerne quella che ritenete opportuna e congelare la restante, da utilizzare poi un’altra volta buttandola nell’acqua bollente ancora congelata!
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